Siric’a

I Siric’a sono umanoidi di taglia longilinea. I maschi portano lunghi capelli raccolti in trecce, le femmine in code o sciolti. Dopo ogni esperienza significativa aggiungono un tatuaggio attorno al collo, i più anziani o avventurosi possono avere buona parte del busto coperto da intricati grovigli di immagini e simboli.

Governo e organizzazione

Non hanno un sistema di leggi particolarmente strutturato, oltre alcuni precetti di basilare  convivenza e tolleranza reciproca ognuno conduce una vita pressoché libera e ogni centro abitato “sperimenta” diversi metodi del gestire la vita in comune, ogni abitante adulto ha diritto di parola e di voto che esprime durante assemblee cittadine. Queste assemblee sono piuttosto caotiche e chiassose e possono durare anche giorni prima di giungere a una conclusione, ma in genere l’esito è accettato da tutti. Mettere in pericolo la comunità o uccidere un altro siric’a comporta l’espulsione ma talvolta un siric’à allontanato finisce per essere accolto in un’altra comunità se dimostra di essere sinceramente pentito. Di fatto non esiste un governo centrale e nei rari casi in cui devono essere prese decisione plenarie vengono incaricati portavoce per ogni comunità.

Norme sociali

Il concetto di famiglia tra i siric’à è quantomeno dinamico, si costituiscono spontaneamente gruppi familiari di tre o più individui basati sull’equilibrio tra attrazione fisica, sentimento, e protezione reciproca, se nascono dei bambini vengono cresciuti ed educati con amore da tutto il nucleo familiare fino alla maggiore età di sedici anni, dopodiché sono liberi di scegliere cosa fare della loro vita. I siric’a amano la compagnia dei propri pari ma il loro individualismo innato li rende agli occhi di altre culture piuttosto volubili e superficiali. In realtà non troncano rapporti ma li mettono in una sorta di stato di ibernazione, due amici o padre e figlia possono ignorarsi per per mesi o anni e poi decidere dopo un incontro fortuito di riprendere i rapporti come se nulla fosse. La loro esistenza è in costante flusso e i valori che oggi ritengono fondamentali potrebbero un domani essere modificati in rapporto alle nuove esperienze di vita. In genere è una civiltà molto curiosa, accogliente, tollerante e molto prolifica.

Lingua e comunicazione

La lingua parlata sembra uno scioglilingua, intonazioni e pause conferiscono sottintesi utili a capire i rapporti che intercorrono tra siric’a di età ed estrazione sociale diversa, mentre nello scritto questo compito è delegato a un complesso sistema di punteggiatura. Il canto e la poesia sono tradizioni forti nella cultura siric’a e agli occhi degli estranei tendono a rafforzare l’idea di un popolo assai comunicativo e forse un po’ frivolo.

Un siric’a tace solo da morto.

Religione, etica, festività

Venerano Essilylisse, una divinità ermafrodita che ciclicamente cambia genere dando vita al susseguirsi delle stagioni. Essilylisse ha quattro aspetti che diventano ciclicamente dominanti: Rhima la saggia (inverno), Zri il virile (primavera), Kur la testarda (estate), Ero il viaggiatore (Autunno). Ogni cambio di stagione è celebrato da una festa, dove si rinnovano patti e alleanze, si buttano vecchi vestiti e arnesi di lavoro, si scambiano regali e si ricordano i defunti, talvolta alcuni siric’a più conservatori adottano uno specifico nome di stagione che useranno nei mesi a seguire. Essilylisse è una forza ultraterrena rappresentata dagli elementi naturali, con forti analogie ai Cardinali Leggendari venerati dai firandary. Rhima è una femmina dai capelli di ghiaccio, carnagione pallida e vestita di una lunga tunica, Zri è un giovane forte e deciso, vestito solo da una collana di foglie, Kur è una ragazza dai capelli blu lunghi come un fiume ed Ero è un anziano vestito da cacciatore, armato di una lancia con la punta luminosa come il crepuscolo. Ogni centro abitato ha un tempio dedicato a Essilylisse e talvolta anche statue di notevoli dimensioni dedicate a uno o più aspetti della divinità.

Storie e leggende

Un tempo i quattro aspetti di Essilylisse erano separati e in perenne competizione, il passaggio di stagione era sempre violento e il mondo passava dalla siccità estiva, a continui monsoni autunnali, da gelidi inverni e rigogliose primavere. I siric’a erano disperati e pregarono Rhima di porre fine al conflitto, così gli Dei impietositi si fusero in una divinità equilibrata che a turno veglia sui mortali. Una eventuale fine del mondo sarà anticipata dal Grande Dissidio, quando i vari aspetti di Essilylisse si separeranno mettendosi in competizione per affermare il dominio di una stagione su tutte le altre.

Rapporto con la morte

I siric’a accettano il fine vita con serenità, poiché simboleggia il passaggio a una stagione successiva in un altro stato di esistenza. Cremano i corpi dei loro cari e racchiudono le ceneri in vasi di pietra ovoidali dipinti con le fattezze del defunto o simboli. Questi vasi vengono poi posti in giardini pubblici o privati, dopo una cerimonia festosa che raccoglie parenti e amici. Non è raro che durante una cerimonia funebre si intreccino nuove relazioni e vengano stretti patti e alleanze.

Arte e architettura

Vivono in dimore auto-costruite nei materiali più vari con decorazioni che esprimono il personale gusto di chi ci vive, per questo motivo i loro insediamenti e città sono sempre un curioso e colorito assembramento di stili. Se l’assetto familiare cambia in modo significativo è frequente la ristrutturazione delle dimore. Gli edifici comunitari sono pochi un tempio dedicati a Essilylisse, il mercato comune e la scuola, e sono strutture in pietra erette e mantenute con il contributo di tutti i cittadini abili. Il tempio è anche impiegato per dirimere questioni e conflitti interni alla comunità durante le assemblee pubbliche. Un altro aspetto caratteristico sono i giardini che ogni nucleo famigliare cura con dedizione e che spesso causano competizioni più o meno amichevoli all’interno della comunità.

Centri abitati

Rebytuusl è la capitale designata per le sue dimensioni e forza commerciale, come buona parte dei centri abitati siric’a si tratta di un luogo caotico e chiassoso che non sembra dormire mai. Nei centri abitati siric’a è sempre presente almeno un mercato cittadino dove si vendono e acquistano merci provenienti da tutto il continente. In aperta competizione commerciale a Rebytuusl è la città di Bronoodorkumul, singolare poiché letteralmente invasa da birua (piccole scimmie dal manto striato), queste creature un tempo erano animali di compagnia ma oggi sono diventate una moltitudine invadente con cui i cittadini convivono loro malgrado, essendo tradizionalmente associate a Zri il virile sono considerate sacre. Altri nativi talvolta si riferiscono agli abitanti di Bronoodorkumul come ibrii (dal verso dei Birua e perché – anche per gli standard del Nuovo Mondo – è un nome impronunciabile).

Giorno per giorno

È una società principalmente rurale, i centri cittadini coprono superfici estese per garantire ampio spazio personale, la gestione di giardini e orti e l’allevamento di qualche animale. La coltivazione di geru e lu’a è frequente. Ogni giovane siric’a è tenuto a studiare e deve essere bravo in matematica, doti essenziali per divenire un abile mercante. I siric’a amano la competizione e gli sport di agilità, il qutac è uno sport che mescola equilibrismo e destrezza, una sorta di pallamano su un campo composto da minuscole piattaforme pensili a 6 metri dal suolo. Emozionante da vedere quanto pericoloso da praticare.

Economia

Il popolo siric’a utilizza un sistema monetario basato sul Pka (valore 10MO), asticelle d’argento in quattro segmenti (‘Ta), facilmente spezzabili. Per scambi di grande valore si usano gemme. Oro e rame sono principalmente utilizzati per monili e opere d’arte.

Guerra e combattimento

Sebbene seguano il precetto “vivi e lascia vivere” e l’arte della guerra non sia un aspetto fondamentale della loro civiltà non devono essere sottovalutati perché se costretti da forza maggiore sanno escogitare tattiche audaci e strategie complesse in grado di sorprendere l’avversario, la creatività che dimostrano in questo contesto è elemento di sorpresa. In combattimento prediligono armature leggere e armi facilmente maneggiabili, non disdegnano di intingere punte di frecce e dardi col Seme di Zri, una resina appiccicosa ricavata da alberi simili a salici, che causa la paralisi.

Tabù

Risorgere dall’aldilà per un siric’a è un affronto al ciclo naturale della vita, per questo motivo hanno una forte avversione per pratiche necromantiche di ogni genere (uno dei motivi per cui tendono a stare alla larga dai firandary). Anche il contattare i defunti è vista come una pratica irrispettosa e da ciarlatani.

Altro

Cavalcature koerda

I siric’a sono gli unici che allevano e addestrano le stelle luminose o kœrda come cavalcature. Queste creature volanti sono utilizzate per ricognizioni aeree, ogni insediamento in genere dispone di almeno 3d10 kœrda e 1d12 epitanty.

Profili dinamici Siric’a

  • Conquistatrice: Essilylisse è inquieta e l’aspetto dominante è Zri. Sono in cerca di risorse perché una profezia preannuncia l’arrivo di una minaccia inattesa. Si espandono principalmente verso a sud del continente. Sono in conflitto aperto con i firandary per via dei loro usi necromantici e del culto distorto dei Cardinali Leggendari. Le “stelle luminose” che ogni tanto sfrecciano nei cieli notturni del continente sono “strumenti” che i Siric’a usano per controllare il progresso delle altre civiltà e cercare l’antica città di Maraghash, la capitale kallusoa che si dice sia nascosta da qualche parte nel continente.
  • Evoluta: Essilylisse è determinata e l’aspetto dominante è Rhima. Si definiscono la stirpe prediletta, figli dei kallusoa, cercano tracce delle antiche civiltà per progredire ulteriormente nel loro cammino di consapevolezza. Nutrono un senso di superiorità nei confronti delle altre civiltà che considerano giovani e ingenue. Filosofi e viaggiatori sono spesso incontrati fuori dai loro territori, vendono e comprano mappe e sono particolarmente interessati agli artefatti kallusoa. Nei confronti dei coloni sono curiosi e accondiscendenti.
  • Pacifica: Essilylisse è serena e l’aspetto dominante è Kur. La loro società è in contrazione, un tempo controllavano un’ampia superficie fino quasi alla costa ovest del continente, ma ora è quasi dimezzata. Vivono una vita tranquilla e ritirata e non si spingono molto oltre i loro territori.
  • Consolidata: Essilylisse è guardinga e l’aspetto dominante è Ero. Semplici e in forte contatto con le forze della natura, sono superstiziosi e poco propensi alle novità, se si spingono oltre i margini del loro territorio lo fanno per depredare e saccheggiare. Sospettosi ma anche piuttosto ingenui e facilmente manipolabili. I coloni potrebbero farsi strada facilmente nei loro territori.